In ambito medico la prevenzione è fondamentale, per questo il nostro sistema sanitario prevede un programma di screening per il tumore alla cervice: infatti, dal 1950 circa, è stato introdotto il Pap Test, un esame dove vengono raccolte ed analizzate alcune cellule presenti nella cavità uterina.
A partire dai 25 anni le ragazze vengono invitate ad effettuare tale test in modo preventivo, riducendo notevolmente l’incidenza del tumore al collo dell’utero e la relativa mortalità; difatti la diagnosi precoce rappresenta l’arma più efficace nella prevenzione del carcinoma della cervice uterina.
In Italia, però, dopo aver effettuato il prelievo, la paziente dovrà aspettare circa quattro settimane per ricevere il referto (spedito, tra l’altro, per posta ordinaria).
Come viene vissuto il periodo di attesa dalle pazienti?
A cose normali, questo lasso di tempo potrebbe non impattare sulla quotidianità di una persona, ma talvolta capita che il ginecologo, o chi effettua il prelievo, rilevi qualche anomalia nella zona interessata.
Le settimane che precedono l’arrivo del referto cartaceo diventano estenuanti ed il pensiero che ci possa essere un problema diventa un chiodo fisso. La paziente si costringe a “pensare positivo”, ma il giorno seguente il pensiero torna al momento del prelievo e la tentazione di andare a cercare informazioni su internet è predominante.
Confidarsi può alleviare i brutti pensieri e la frase tipica che viene detta è “se ci fosse stato qualcosa ti avrebbero chiamata subito” ma a volte non basta per tranquillizzarsi.
Oltre tutto, essendo il referto spedito per posta ordinaria, può succedere che la lettera non arrivi proprio: a quel punto, alla paura, si aggiunge la rabbia.
Viene quindi spontanea una considerazione: nel 2022, nel secolo dell’atterraggio su Marte e dei pagamenti con l’orologio, è davvero necessario attendere quattro settimane o più, per ricevere un referto o si può trovare un modo per accelerare l’analisi del campione e, di conseguenza, velocizzare una risposta che potrebbe cambiare la vita?
La soluzione che ha sviluppato la Hospitex International si chiama PapTest24, un servizio basato sulla Digital Pathology, che consente di ottenere il referto del Pap Test, per e-mail, in sole 24 ore dal prelievo.